Scopri i racconti erotici scritti da Tei Giunta in esclusiva per AYAY.
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“Ma ciao Carlo...” Gli schiocco due baci sulle guance, come si farebbe con una zia, vecchia, ma pur sempre simpatica.
Ha un buon profumo, di caldo e pulito, proprio come casa sua.
“Ciao Mia...” Mi sorride sinceramente appagato dal rivedermi.
L’ultima volta aveva tante cose da raccontarmi, non credevo potesse nascondere un inconscio così ricco e vivo. Di certo spesso lo nasconde molto bene. Ma questo Carlo già lo sa. “Tu non hai idea di quanto ho apprezzato la tua ospitalità a dicembre... quasi mi è dispiaciuto lasciarla casa tua ahahah”
“Beh, lo sai Mia, te l’ho detto... quando vuoi ‘mi casa es tu casa’... ahahah la mia pronuncia spagnola è davvero pessima, perdonami.”
“Ti va se ti offro un Bubble Tea come quello dell’altra volta da S’labo con dentro di tutto? ”
“Dai, ma offro io però...”
“No, no mi rifiuto! Almeno un té fattelo pagare... dai Carlo.”
Ci spostiamo in Via Sarpi ciondolando in direzione Garibaldi, mentre nella mia mente inizia a far capolino la malsana idea di confessargli cosa è successo a casa sua l’ultima volta con Marta.
“Allora, vuoi anche tu quello con i pezzi di budino dentro?”
“Si dai, oggi voglio osare ahaha.”
Pago, ritiriamo i nostri Bubble e continuiamo a camminare.
Devo dirglielo… Magari non tutto, ma qualcosa devo fargli sapere. A volte adoro far sentire in imbarazzo le persone e, onestamente, seppure Carlo dichiari di essere un timido e riservato, non riesco proprio ad immaginarlo mentre prova disagio per qualcosa.
“Ho deciso che oggi mi accompagni a rifarmi le unghie... poi non mi hai mica mai regalato quei famosi stivali. Paghi tu! Ho un’ottima memoria e mi ricordo bene quanto ti piacciono le unghie monocromatiche e anche quanto, a volte, ti diverti ad essere un pochino money slave. Che colore scegli?”
“Ehm ok... facciamo nere?”
“No, le voglio blu.”
Sta succedendo davvero: quella barriera invisibile che ci divide rendendoci due semplici conoscenti sta cadendo a terra, pezzo dopo pezzo. Non che andare insieme a farmi fare la manicure ci trasformi in automatico in una coppia di amici di lunga data, ma la mia richiesta esplicita e diretta ha aperto un varco.
Lo sento, lo vedo. È assolutamente tangibile. Ora posso lentamente continuare ad ampliare quel varco.
Molto lentamente. “Sai Carlo...” tiro su con la cannuccia un grosso pezzo di pudding al cioccolato “l’altra volta a casa tua con Marta ci siamo trovate, alla mattina del sabato, stese a letto a scherzare sul fatto che secondo noi non era vero che eri partito per l’Uzbekistan, mentre invece eri nell’appartamento a fianco e avevi riempito casa tua di telecamere e il fatto di ospitarci gratis era solo una strategia perversa ahahaha.”
“Ahahaha sono lusingato Mia che tu mi ritenga così stratega ma, giuro, ero partito davvero.”
“Beh, da un lato è un vero peccato…”
Carlo mi guarda sbigottito. Il varco è sempre più ampio. Penserà che ci sto provando.
Ci sto provando? “In che senso Mia?”
“Nel senso che, se avessi davvero piazzato delle telecamere, ti saresti potuto godere lo spettacolo di me e Marta che ci saltiamo addosso nel tuo letto...” continuo senza aspettare che Carlo abbia il tempo di articolare una frase di senso compiuto “sai, a volte scherzando guardavamo in alto, pensando che una delle microcamere fosse nascosta all’interno del poster di Dune... magari in un occhio dell’attrice”.
Mi avvicino all’orecchio di Carlo e, sussurrando, gli intimo: “Appena abbiamo finito qui, saliamo a casa tua e ti faccio vedere come l’abbiamo fatto”.
Il varco ormai è una voragine. Carlo mi segue come un cagnolino, come se quella verso la quale ci stiamo dirigendo, fosse più casa mia che sua.
Mi sorpassa solo quando è il momento di infilare le chiavi nella serratura del portone, scala a sinistra, terzo piano. L’odore è lo stesso di qualche mese fa.
L’appartamento è solo un po’ più in disordine. Il disordine di qualcuno che non si aspettava una tale e improvvisa invadenza. “Vieni, aiutami a togliermi le scarpe prima...” scuoto la testa delusa “no, non così. Mettiti ai miei piedi e sfilamele rimanendo seduto a terra.”
Carlo si inginocchia all’ingresso e, ancora prima di occuparsi delle tapparelle, si prende cura dei miei stivaletti lucidi, godendosi la visione dal basso delle mie gambe avvolte nei collant a rete senza cavallo.
Me li sfila con attenzione, per poi riporli ordinatamente vicino al muro. “Vieni, andiamo in camera tua…”
Lo faccio stendere a pancia in su sul suo stesso letto. “Ecco, tu sei sicuramente più alto di Marta, ma era proprio in questa posizione, quando mi sono stesa sul suo corpo nudo e sono riuscita a venire toccando lei e non me.”
Con l’unghia del dito indice, fresca di manicure, traccio un percorso che, partendo dalla sua mandibola, scende fino alla patta dei suoi jeans.
“Allora, quanto sei pentito di non aver piazzato quelle benedette telecamere Carlo?...”
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I RACCONTI EROTICI DI AYAY
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L'AUTRICE
Tei Giunta è una sex blogger e reporter, autrice di racconti erotici e consulente sessuale, iscritta all’Istituto di Sessuologia Scientifica di Roma del Dott. Fabrizio Quattrini. Attraverso i suoi articoli sul Blog, i post educativi sui Social, i contenuti di esplorazione e liberazione erotica e i Workshop esperienziali online e dal vivo, ti aiuta a vivere in modo più libero e positivo la tua sessualità.