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IL GIOCO DELLA CORDA

Ho espresso il mio consenso riguardo qualsiasi pratica, qualsiasi genere di cosa gli venisse in mente di farmi e di farci. Non mi piace mai porre dei limiti prima, mi sentirei troppo costretta. Preferisco sempre fermare il gioco, anche se a volte non so se ne sarò davvero capace, ma scelgo di correre i miei rischi.

Nel sesso ho spesso un atteggiamento compiacente e dovrei forse smettere di averlo, gioverebbe sia a me che agli altri.

Ma stasera non voglio pensieri o strane paranoie, sono qui per giocare, sperimentare sensazioni nuove.

Sono in cerca di un brivido.

F. il Master del locale, mi ha proprio parlato di un gioco sensoriale, mi intrigava già solo sulla carta. Quando non c’è di mezzo l'obiettivo dell’orgasmo mi sento a mio agio, in quel caso non sento la pressione come fossi una performer che deve intrattenere gli altri con i suoi stessi gemiti.

Mi chiedo sempre: deve piacere più a me o a voi? Non so cosa cerco quando vengo in questi party BDSM, non sono ancora riuscita a trovare una vera risposta. Però a volte so cosa non cerco. Finché non ho iniziato a bazzicare queste serate credevo di essere un’esibizionista, mentre ultimamente, ricredendomi, ho scoperto anche la mia vena voyeurista ed è stato meraviglioso.

Eppure, nonostante questa recente scoperta, sono sempre portata in qualche modo a giocare; restare totalmente in disparte, o ad osservare solamente, non fa per me, in generale, nella vita. Il Master, prende una lunga corda che appare molto resistente, la fissa al gancio in alto sul soffitto e poi afferra le due estremità perfettamente uguali e inizia a legare la mia amica. Mani dietro alla schiena e il lato teso della corda, che punta verso l’alto, lasciato passare perfettamente in mezzo alle sue gambe magre.

Osservo Giulia, la guardo sorridente ma un po’ nervosa. Sono tesa credo, almeno quanto la corda. Il Master riserverà lo stesso trattamento anche a me? Luca rimane vicino mentre ci guarda e in qualche modo mi sento vegliata da lui, percepisco il suo sguardo su di me anche quando è fuori dal mio campo visivo. Ha insistito per accompagnarci.

Si, il Master fa la stessa identica legatura anche su di me. Non so dove guardare. Alla nostra destra si è formato un capannello di gente come attorno agli artisti di strada quando iniziano a suonare. Noi riusciremo a far suonare quella corda o sarà lei a suonare noi?

Sento la fune spessa molto aderente sul mio clitoride, la sento premere a contatto con la stoffa degli slip. Ogni tanto F. tira la corda o la lascia ondeggiare volutamente. Mi sento in balia, non so se in fondo mi piace davvero non avere il controllo. Sorrido ancora, guardo la mia amica. Stiamo condividendo insieme tutto questo e non so cosa pensa, ma vorrei proteggerla. Mi sento un po’ responsabile, in senso buono, ma l’ho portata io qui, si è fidata di me e della mia idea. Io veglierò su di lei anche da bendata e Luca veglierà su entrambe. Lo so, me lo sento.

Il Master prende un enorme wand, lo accende e, passandolo sulla corda, lascia che le sue potenti vibrazioni si propaghino morbide su tutta la lunghezza da me a Giulia e da Giulia a me. Cosa provi? Stai bene? Mi rendo conto di pensare più a lei che a me. La gente intorno a noi è sempre di più, ma ci faccio poco caso.

Finalmente vengo bendata. A volte mi basta questo per riuscire a pensare meno, altre mi servirebbe uno schiaffo bello forte in pieno viso. Mi arriva anche quello.

Poi una mano stretta al collo e due lingue che mi leccano delicatamente l’inguine. Piano, piano, lentamente, sembrano due minuscole gattine educate. Non vedo più la mia amica, ma sono serena, continua ad esserci Luca per noi. Mi sento slegare, mi cedono le gambe e mi lascio condurre.

Sbircio da sotto la benda, intravedo i miei piedi e un tappeto dove mi fanno stendere. Non so quanti siamo, non so dove portano Giulia. Mi stendono e mi abbassano gli slip, mi sembra ancora di sentire la corda tra le cosce, invece ora è la mano di F. Si infila dentro: un dito, poi due. Le gattine diligenti continuano a leccarmi ovunque con le loro piccole lingue morbide.

Ci sarà ancora tutto il pubblico attorno a noi o si saranno stancati? Uno strano senso del pudore mi pervade, tutti ora staranno guardando il mio sesso esposto. Ho bisogno di Luca, ho bisogno di sentirmi a casa, di avere su di me mani e lingua familiari, il suo odore.

Appena F. si avvicina lo tiro in basso verso di me e all’orecchio gli sussurro: fai venire qui Luca… se gli va. Attendo secondi che sembrano giorni, sono completamente persa in una dimensione che non conosco, senza alcun punto di riferimento.

Mi piazza la sua mano aperta sul pube. Le lingue delle gattine si interrompono per un istante, lasciandoci la nostra intimità. Lo capiscono subito anche loro che Luca è la mia casa. Mi bacia lasciandomi colare in bocca un sacco di saliva.

Il mio corpo risponde, lo riconosce. Luca sei tu…

 

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L'AUTRICE

Tei Giunta è una sex blogger e reporter, autrice di racconti erotici e consulente sessuale, iscritta all’Istituto di Sessuologia Scientifica di Roma del Dott. Fabrizio Quattrini. Attraverso i suoi articoli sul Blog, i post educativi sui Social, i contenuti di esplorazione e liberazione erotica e i Workshop esperienziali online e dal vivo, ti aiuta a vivere in modo più libero e positivo la tua sessualità.

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