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LA FAME VIEN MANGIANDO - parte 1/2
Non mi ricordo nemmeno più come mi sentivo i primi anni di matrimonio, di sicuro mi curavo di più, mi depilavo le parti intime attentamente, mi facevo sempre bella per lui.
Ora, a volte, sembra che anche se io mi impegno alla fine lui non riesca più nemmeno a vedermi, quindi mi dico perché sbattersi senza risultato.
Mi sono sempre sentita una ragazza piacente, ma normale, non certo una di quelle che ti volti a guardare per strada; forse solo in piena estate quando esco con la gonna corta, ma a volte nemmeno così attiro le attenzioni degli uomini. I primi anni di relazione la mia vita sessuale era tutta un fuoco, ci sorridevamo, ci stuzzicavamo a vicenda dalla mattina alla sera, c’era davvero la voglia di stare insieme.
Poi è sopraggiunta la routine, è arrivato Simone il primo figlio, seguito da Giulia la secondogenita. Un po’ gli impegni, le priorità che cambiano, i figli usati come scusa da entrambi, ecco... ora la mia vita sessuale si riduce all’orgasmo mensile che mi regalo da sola sotto la doccia. Ma in fondo, ad una parte di me va anche bene così. Il detto “la fame vien mangiando”, beh, io credo che valga anche per quanto riguarda il sesso. Meno lo fai e meno voglia hai.
Chissà se è così anche per le altre persone, me lo sono sempre chiesta. Quando mi tocco penso quasi sempre a uomini sconosciuti immaginari, situazioni intriganti e anche romantiche, ma l’ultima volta no, l’ultima volta ho pensato a Dario e al suo enorme membro venoso e pieno di peli; così l’ho sentito descrivere l’altro giorno al lavoro, origliando i pettegolezzi delle colleghe nascosta nella toilette.
Quella mattina in ufficio c'era un'aria strana, anomala, avevo come la sensazione di avere occhi indiscreti addosso, occhi molto particolari, quelli dei mie colleghi maschi; è solo una sensazione ma per sicurezza mi dò una rapida occhiata, camicetta con top sono a posto, non ho macchie e non si vede nulla, la gonna mi sembra ok, calze e scarpe non hanno nulla di strano; passa la prima ora di lavoro, e ora ho la certezza che i miei colleghi maschi mi stanno fissando, c'è infatti un gruppetto che confabula, e tra di loro c'è Dario, che chiaramente mi fissa e parlando con gli altri; a questo punto mi assalgono diversi dubbi. Strano che Dario mi guardi, non abbiamo lo stesso lavoro e al massimo ci salutiamo con buongiorno e buonasera. Forse ho qualcosa addosso che non riesco a vedere. Forse sanno qualcosa che io non so, avrò commesso qualche sbaglio a lavoro?"
Presa dai dubbi decido di fare da me una prima verifica, quindi mi alzo dalla scrivania, senza dare troppo nell'occhio, e mi dirigo in bagno, chiudo la porta a chiave ed inizio l'ispezione; capelli in ordine, solita acconciatura, in faccia nulla, ricontrollo la camicetta e il top, ma non c'è nulla, controllo la scollatura, ma anche qua i miei seni sono protetti e coperti, sia dal reggiseno sia dal top; ultima cosa mi tolgo la gonna, magari c'è qualche macchia che non vedo, no nulla, anche qua tutto a posto, quindi mi risistemo ed esco dal bagno.
Noto Dario nel corridoio, sembra assorto nei suoi pensieri, così lo saluto "Buongiorno", non ricevo risposta, però vedo da parte sua uno scatto felino, la sua mano afferra forte il mio braccio e mi butta contro il muro
"Sai Mia cos'è questa? La riconosci?”
“Sembra una chat di whatsapp…" Intanto mi sento profondamente a disagio, il braccio mi fa male, ma quello che non avevo notato è che Dario è praticamente su di me "Guarda meglio, non riconosci nessuno?"
Solo allora guardo meglio e mi accorgo che quella persona in quelle foto sono io, uno scatto fatto da non so chi, dove però chiaramente si vede il mio capezzolo, a questo punto un turbinio di emozioni e sentimenti mi assale
"Ah allora ti sei riconosciuta, bene, sai, sta girando un bel video dove si vede qualcosa di più di te, queste tue grosse tette, e anche qualcosa lì sotto, sei pelosa vero?"
A quel punto mi si gela il sangue, il mio corpo si blocca, penso che cosa sta succedendo? È un incubo? Forse sto ancora dormendo, ma qualcosa mi riporta alla realtà. La mano di Dario è tra le mie gambe, le sue dita spingono da sopra le mie mutand
"Allora è vero che sei pelosa, senti qua, ma scopi qualche volta? Secondo me sei talmente chiusa che non entra neanche uno spillo”.
Io non riesco a parlare, sono completamente bloccata e in balia di Dario. “Senti Mia, io posso fermare questo video, ma voglio qualcosa in cambio da te, preparati”.
A quel punto le sue mani abbandonano la presa, io mi sento quasi mancare, pronta al KO "Muoviti torna al tuo posto…”.
Quell'ordine mi porta nuovamente alla realtà, mi dirigo alla mia postazione e provo vergogna, mi sento violata, sento ancora le dita di Dario sui miei slip, penso alla mia famiglia, marito e figli, penso a tutto l'imbarazzo, penso a tutte le alternative, quando si avvicina la mia manager Francesca.
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L'AUTRICE
Tei Giunta è una sex blogger e reporter, autrice di racconti erotici e consulente sessuale, iscritta all’Istituto di Sessuologia Scientifica di Roma del Dott. Fabrizio Quattrini. Attraverso i suoi articoli sul Blog, i post educativi sui Social, i contenuti di esplorazione e liberazione erotica e i Workshop esperienziali online e dal vivo, ti aiuta a vivere in modo più libero e positivo la tua sessualità.