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UN SOLO DITO
Torniamo all’appartamento dopo la lunga e stancante giornata in giro per la città. Ho male ai piedi e ogni volta non mi capacito del perché decido sempre di mettere i tacchi in occasioni come questa. Di sicuro potrebbe essere una scusa per guardarlo con gli occhi languidi e pretendere un bel massaggino e qualche coccola.
Come sempre ha scelto di prenotare una sistemazione con balcone, così può andare fuori a fumare, mentre io mi rilasso scrollando Instagram. Appena entrati butto la tracolla sulla seggiola, appendo la giacca e, nel tragitto dall’ingresso alla camera da letto, mi sfilo tutti gli indumenti che ho addosso.
Di sicuro, come suo solito, Luca vorrà prima perdere un po’ di tempo al cellulare, andare in bagno con calma e poi farsi un’interminabile doccia bollente. Poi dicono che siamo noi donne ad essere “lunghe”. Mi chiedo sempre cosa facciano davvero gli uomini tutte quelle ore chiusi in bagno. Di certo niente di particolarmente entusiasmante.
La relazione con Luca va avanti da quasi due anni, ma è la classica situazione mordi e fuggi, visto che abitiamo a quasi cinquecento chilometri di distanza e entrambi siamo fidanzati. In questi due anni ci siamo detti un milione di volte che forse era il caso di farla finita, ma la profonda chimica che c’è tra noi ce lo impedisce. “Io provo ad allontanarmi da te ma mi attrai come una calamita” – gli ho detto in lacrime un mese fa in stazione, durante quello che sarebbe dovuto essere uno straziante addio. Finalmente libera da scarpe, abiti e orecchini, rubo la sua t-shirt bianca dalla valigia e, munita di copertina, mi dirigo ad intercettare Luca prima che finisca la sigaretta.
“Ehi, mi prometti che non stai sotto la doccia per un’ora?? Ti prego… è che ho sonno, ma ho anche voglia di stare un po’ con te.”
“Ma… cosa abbiamo lì? Fammi vedere Mia, mi hai rubato la maglietta?” Dice Luca scostando la coperta in cui mi sono avvolta, come fossi un tenero pisello dentro il suo bacello.
“Si è proprio la tua… che c’è, non potevo?” Gli rispondo guardandolo dall’alto in basso, con aria ingenua e colpevole allo stesso tempo. Una delle cose che amo di Luca è che quando ho voglia di provocarlo, coglie subito al volo e non c’è una volta che non stia al gioco.
“Vediamo cos’altro mi hai rubato. Ora devo perquisirti, ladruncola!” Sento il suo profumo avvolgermi, mentre mi butta sul divano facendomi stendere a pancia in giù e mi ispeziona con le mani partendo dalla nuca, per poi scendere lungo la colonna vertebrale fino al fondo schiena.
“Allarga bene le gambe, non vorrei nascondessi qualcosa proprio qui Mia…”.
Con i palmi lisci e caldi Luca si insinua tra le mie cosce, infilando un braccio sotto al mio corpo arrivando ad accarezzarmi il pube. Senza nemmeno rendermene conto mi struscio sulla sua mano come una gattina, mancano solo le fusa.
“Cosa vuoi? Dimmelo Mia…” mi sussurra Luca all’orecchio dolcemente, mordendomi appena il lobo.
Mi esorta un paio di volte, continuando ad accarezzarmi finché non cedo.
“Mettimi un dito dentro… no, non lì. Non davanti, ma dietro…”. Arrossisco, ma decisa gli afferro il polso indirizzandolo, timida ma non troppo, tra le mie natiche. Sii, così. È una vita che la mia amica mi dice di provarci.
Continuando a muovermi ritmicamente in modo parallelo al divano e alla sua mano aperta sul mio pube, nel giro di pochi secondi vengo travolta da un turbinio di meravigliose contrazioni involontarie che mi fanno contorcere attorno al suo dito. Riavvolgendomi nella mia coperta bacello, rimango lì, immobile, con il viso nascosto tra i cuscini e il battito ancora accelerato.
Giulia aveva proprio ragione.
I RACCONTI EROTICI DI TEI GIUNTA
Tei Giunta è una sex blogger e reporter, autrice di racconti erotici e consulente sessuale in divenire, iscritta all’Istituto di Sessuologia Scientifica di Roma del Dott. Fabrizio Quattrini. Attraverso i suoi articoli sul Blog, i post educativi sui Social, i contenuti di esplorazione e liberazione erotica e i Workshop esperienziali online e dal vivo, ti aiuta a vivere in modo più libero e positivo la tua sessualità.
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